A cura degli Avv.ti Pierluigi PiselliStefano de Marinis

 

Dal primo gennaio 2025 scatta l’obbligo di Bim – Building Innovation Modeling, metodologia destinata a cambiare il mondo degli appalti: ecco tutto ciò che bisogna sapere.

BIM, acronimo con il quale si identifica la metodologia definita come Building Innovation Modeling è destinata a modificare radicalmente prassi e modalità di gestione degli appalti e delle concessioni riguardanti i lavori.

Il processo di trasformazione che sta investendo il mondo del procurement pubblico, culminato con l’avvio operativo, il primo gennaio 2024, del cosiddetto “pacchetto digitale” voluto dal nuovo Codice appalti (di cui al d.lgs. 31 marzo 2023, n.36), incentrato sull’utilizzo delle piattaforme interoperanti tra stazioni appaltanti ed Anac per la gestione di tutto il processo realizzativo dei contratti pubblici, non conosce tregua.

In aggiunta alla scadenza del 30 giugno per la qualificazione “a regime” delle stazioni appaltanti che intendono continuare a gestire in proprio l’attività contrattuale per importi eccedenti i 500.000 euro relativamente ai lavori e 140.000 per forniture e servizi, ne incombe immediatamente un’altra, legata all’inizio del nuovo anno e riguardante proprio l’utilizzo del BIM.

 

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